Successivamente ha descritto quale potrebbe essere il nostro futuro, dicendo che il lavoro cambierà, non esisteranno molti lavori fissi e saranno molto frequenti le collaborazioni, in cui ognuno lavorerà individualmente producendo qualcosa di significativo e utile per un determinato progetto. Sarà quindi necessario avere una certa cultura, saper comunicare, analizzare e collaborare, muovendosi all'interno delle cosiddette 'nuvole di computer'.
Si è poi passati ad analizzare i loghi creati per la Free Wiki University, ma non è stato ancora scelto il migliore.
Degli Antoni ha anche annunciato che ci saranno due seminari interessanti a cui partecipare:
- uno su un linguaggio di programmazione ad alto livello relativo alla grafica e al web;
- uno su Google Apps.
Come è stato detto bisogna saper:
- analizzare;
- rappresentare;
- avere un'esperienza;
- comunicare.
Una persona che analizza la realtà si fa un idea mentale di quest'ultima, grazie all'esperienza, che rappresenta la continuità nell'osservazione del mondo. La realtà idealizzata, che è ovviamente soggettiva, viene stampata, realizzando il processo di reificazione, cioè di costruzione della realtà. Quando un'altra persona legge la stampa reificata, si fa anch'essa una nuova e diversa idea della realtà, compiendo una virtualizzazione e completando il processo comunicativo. La trasmissione dei dati, che avviene invece tra i computer, non può essere vista, quindi, come un'attività di comunicazione, ma può comunque portare alla creazione di una realtà virtuale, sempre meno imperfetta visto la continua evoluzione della tacnologia.
Per analizzare la realtà, non basta solo l'osservazione, ma è necessaria anche la riflessione, che permette una ri-programmazione della mente. Nel progettare si dovranno, perciò, analizzare non le cose, ma i concetti, le idee e per farlo occorrono degli strumenti (tools), che sono delle astrazioni 'pure' definite come 'agenti cognitivi'. Questi fanno riferimento, ad esempio, all'atto di indicazione, ossia un atto mentale molto importante, che col passare del tempo ci ha portati alla costruzione di oggetti come il mouse o il touch pad.
Gli agenti cognitivi sono:
- cosa;
- come;
- dove;
- chi;
- quanto;
- quando;
- perchè.
Ecco quindi che Degli Antoni arriva alla sintesi dei compiti da svolgere:
- prendere un articolo di giornale e individuare gli agenti cognitivi;
- cercare la definizione di XML su Wikipedia;
- analizzare con gli agenti cognitivi i seguenti termini:lezione,esame,appuntamento,corteggiamento;
- cercare su Wikipedia il concetto astratto del termine 'Nuvola' nel campo dell'informatica.
Da qui il prof. Sadegh, continuando lo stesso discorso, ha introdotto in modo specifico XML.
Questo metalinguaggio è costituito da componenti denominati 'elementi', ossia blocchi elementari di documenti, che assumono una precisa struttura gerarchica. Deve essere sempre presente, e deve essere unico, l'elemento 'radice', o root element, il quale contiene al suo interno gli altri elementi. Ogni elemento deve essere, quindi, completamente incluso da un altro elemento.
- deve essere presente uno
- il nome del tag è case-sensitive;
- il nome può iniziare con una lettera, un underscore o con i ':' e può contenere lettere, numeri e alcuni caratteri di punteggiatura.
Un elemento può contenere quindi: altri elementi (sub-elements), del testo (data-content) o del contenuto misto (mixed content), ossia degli elementi e anche del testo. A differenza dell'HTML, l'XML non pone limiti alla creazione di nuovi tag.
Gli elementi possono inoltre avere delle ulteriori informazioni, chiamate attributi, che ne descrivono le proprietà. Gli attributi si possono paragonare a degli aggettivi e sono costituiti da un nome e da un valore; essi devono essere distinti, univoci, e vanno inseriti all'interno dello start-tag.
Quando bisogna utilizzare gli elementi e quando, invece, gli attributi? Gli elementi sono utilizzati quando l'informazione è strutturata e quindi sono indispensabili per il significato dei documenti, mentre gli attributi non sono rilevanti da questo punto di vista e vengono utilizzati per descrivere delle proprietà. Per esempio se definisco un libro, considero come elementi i capitoli, le sezioni, i paragrafi e non il colore, le dimensioni, che sono irrilevanti dal punto di vista semantico e vanno quindi collocati tra gli attributi.
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