martedì 31 marzo 2009

Logo Free Wiki University



Il logo è disponibile in due formati:
  • PNG - con sfondo trasparente
  • PSD - livelli modificabili in Photoshop

domenica 29 marzo 2009

Semantic Web: dall'Informatica all'Epistematica

Il Word Wide Web si sta muovendo in una maniera estremamente rapida e se non ci si ferma ogni tanto e ci si guarda intorno si rischia molto facilmente di perdersi e di non accorgersi, ad esempio, che proprio in questo periodo sta nascendo un nuovo stadio evolutivo del Web: il "Web Semantico", o "Linked Data", che permetterà di cambiare il modo in cui gli sviluppatori di software, le imprese ed i consumatori interagiranno con i dati.
Questa nuova tecnologia è stata presentata il 17 giugno 2008 presso la conferenza Linked Data Planet di New York in cui si è spiegato che l'adozione da parte delle imprese di questo nuovo approccio di tipo semantico consentirà lo sviluppo e la produzione di una nuova generazione di applicazioni, alle quali si attribuisce spesso il nome di Web 3.0. Questo nuovo concetto era stato ideato già diversi anni fa dal direttore del World Wide Web Consortium Sir Tim Berners-Lee, presente alla conferenza insieme ad altri suoi colleghi come James Hendler (ricercatore presso il Rensselaer Polytechnic Institute) e Idehen Kingsley (presidente del OpenLink Software), ai quali sono state fatte diverse domande sull'argomento.
Hendler sostiene, ad esempio, che il Web Semantico non è definito dagli standard creati dai consorzi, ma sono questi ultimi che devono stare al passo con l'evoluzione del Web e questo è provato dal fatto che già nel 2001 Tim Berners-Lee parlava di Web Semantico, ossia molto prima che questo sia stato introdotto negli standard. I consorzi hanno principalmente il compito di fornire una specie di forum per facilitare gli accordi e l'interoperabilità tra le imprese, cercando quindi di rispondere alle loro esigenze.
Idehen specifica inoltre che vi è una sorta di rapporto reciproco tra standard e tecnologia, cioè se le norme di utilizzo suscitano a volte l'evoluzione della tecnologia, anche quest'ultima innesca la necessità di standardizzazione.
Cerchiamo ora di capire meglio cosa sia veramente il Web Semantico. Tim Berners-Lee lo ha definito così: “Il Semantic Web è un’estensione dell’attuale Web, nella quale all’informazione
viene dato un significato ben definito, permettendo così ai computer e alle persone di lavorare meglio in cooperazione.”
Il Semantic Web non è quindi un'entità indipendente, ma è piuttosto uno sviluppo potenziato del Web. Quando ad esempio si sta facendo una ricerca di qualche documento o informazione, è molto facile ritrovarsi in mezzo ad una serie infinita di elenchi o collegamenti ipertestuali che ci restituisce un sito o un motore di ricerca, non sempre si riesce a trovare quello che si stava realmente cercando, oppure le informazioni sono suddivise in contenuti differenti e mancano spesso dei servizi di cooperazione tra un programma e un utente. Il Web Semantico cerca proprio di risolvere questi problemi, puntando alla ridefinizione e ristrutturazione dei dati presenti sul Web in modo tale da rendere disponibile il loro significato non solo alle persone (quindi non basta solo l'esposizione delle informazioni), ma anche alle applicazioni, che ne permettono la manipolazione e la gestione in maniera automatica. Questa operazione può avvenire solo attribuendo un significato "semantico" alle informazioni mediante l'utilizzo di metadati, ossia dati che descrivono altri dati esprimibili nel Web attraverso linguaggi di annotazione. Questi linguaggi sono un'evoluzione di XML (EXtensible Markup Language) e servono a descrivere il significato dei dati annotati; RDF (Resource Description Framework) ne è un esempio.
Ma oltre ai linguaggi di annotazione sono necessarie anche delle ontologie o OWL (Web Ontology Language), cioè dei documenti che hanno il compito di definire il significato dei termini mediante le relazioni tra questi: se ad esempio leggo su internet la stringa di caratteri "Degli Antoni", capisco che si riferisce ad un professore Universitario, di nazionalità italiana, di sesso maschile ecc, ma non è altrettanto comprensibile da parte di un computer; inoltre solo un utente umano potrebbe capire che il "Degli Antoni" presente sulla pagina web dell'Università Statale di Milano e quello presente su Wikipedia si riferiscano alla stessa persona. Oppure, se si volesse cercare un film e non se ne ricordasse il titolo, basterebbe descrivere una certa scena con dei particolari o con i protagonisti per trovarlo. Il Web Semantico vuole poter superare proprio questi limiti, permettendo delle ricerche basate su interrogazioni effettuate all'interno di una sorta di database globale, nel quale i dati acquistano un proprio significato e vengono strutturati sotto forma di classi e istanze in relazioni logiche molto complesse.
In questo modo si passerebbe dall'Informatica (eleborazione automatica di informazione) all'epistematica (elaborazione automatica di conoscenza), perchè proprio grazie a delle nuove ontologie si riuscirebbe ad esprimere una struttura della conoscenza e a permetterne un'elaborazione da parte dei computer.

Fonti: Articolo di Dan Muse 9 giugno 2008 : LINKED DATA LEADERS:The Semantic Web is Here
http://www.internetnews.com/webcontent/article.php/3751476


Nota (18/05/09)



Approfondimento su HTML.it

Marco Ruberto

giovedì 26 marzo 2009

Corso IACS: Lezione 4 - (26/03/09)

Nella quarta lezione di Informatica Applicata alla Comunicazione Scritta, il prof. Degli Antoni, dopo aver analizzato alcuni lavori stampati su carta da parte di alcuni gruppi, ha dato diversi consigli, come ad esempio l'inserimento del numero di pagina su ogni foglio o l'aggiunta di un curriculum multimediale nel sito internet e ha, come al solito, ricordato i compiti che dovevano essere svolti. Degli Antoni ha nominato, poi, tutti gli studenti del corso come fondatori della Free Wiki University, ossia una nuova università libera che si basa su una piattaforma Wiki. Ci si è poi soffermati sul concetto di "Dizionario", che è strutturato in:
  • Definiendum = ciò che deve essere definito;
  • Definiens = ciò che definisce, ossia il contenuto è la definizione stessa;
Proviamo a definire alcuni termini ricorrenti con la struttura Definiendum-Definiens (fonte Wikipedia):
  • Comunicazione = (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe) il termine "comunicazione" ha il significato semantico di "far conoscere", "rendere noto";
  • Digitale = (sinonimo di numerico) tutto ciò che viene rappresentato con numeri o che opera manipolando numeri. Il termine deriva dall'inglese digit, che significa cifra, che a sua volta deriva dal latino digitus, che significa dito;
  • WWW = comunemente abbreviato in Web, in ragione della sua ampia diffusione nel linguaggio comune, anche conosciuto come grande ragnatela mondiale in quanto traduzione letterale di World Wide Web (anche se la traduzione letterale più accurata sarebbe "ragnatela grande quanto il mondo"), è uno dei servizi di Internet, la più grande rete di computer mai realizzata, rete di computer mondiale e ad accesso pubblico esistente tutt'oggi;
  • Web 2.0 = è una locuzione utilizzata per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente.
Infine Degli Antoni ha assegnato degli articoli relativi a dei progetti futuristici sul mondo digitale a ciascun gruppo, il cui contenuto deve essere riassunto, postato sul blog e sul sito.
I nuovi compiti , quindi, sono:
  • ogni gruppo dovrà creare un logo della Free Wiki University e inviarlo ai dirigenti;
  • fare una relazione sul Web 2.0;
  • Gmail nel contesto generale e nel contesto personale;
  • articolo dato a lezione (nel caso del nostro gruppo: Web Semantico);
Successivamente il prof. Astaneh ha esplicitato lo scopo della sua lezione dicendo, appunto, che questa è l'applicazione dei concetti illustrati da Degli Antoni e per dimostrarlo ha costruito il seguente schema:
Ad esempio:
In questo codice il contenuto è costituito dalla frase "this is my first project" e attraverso dei trasformatori è possibile, in base alla richiesta fatta dall'utente, convertirlo in diversi formati, come ad esempio PDF, RTF, PNG, SVG, VOICE ecc. Quest'ultimi due formati sono implementati, per ora, solamente su HTML 5, che sta introducendo ad esempio il concetto di immagine vettoriale. Sadegh ha infatti mostrato alcune nuovissime applicazioni sviluppate proprio con la tecnica vettoriale, visulizzabili su un browser che le supporta, come Opera 10 (+librerie).

martedì 24 marzo 2009

Xmail della Città - by The Idles

Nella creazione di un'ipotetica Xmail della città, abbiamo pensato di riprogettare quasi completamente l'intera "gabbia" o interfaccia di Gmail. Nella stessa homepage, l'utente si ritrova davanti tutti i servizi utili per amministrare la propria posta elettronica e per comunicare nella città:
  • Xmail= pagina dedicata alla gestione della posta elettronica, degli impegni e delle news, con ulteriori servizi relativi alla comunicazione nella città;
  • Documenti= servizio di gestione e condivisione dei propri documenti;
  • Libri= è una biblioteca online personalizzabile, in cui archiviare e consultare i libri che l'utente ritiene interessanti;
  • Foto= permette di gestire e condividere le proprie foto e di effettuare delle ricerche sulle immagini presenti nel Web;
  • Video= permette di gestire e condividere i propri video e di effettuare delle ricerche sui portali video e su quei siti che offrono servizi di streaming;
  • Preferiti= pagina personalizzabile, in cui poter inserire qualsiasi tipo di risorsa, presente sul Web, che interessa all'utente, in modo tale da non doverla ricercare;
  • Leggi= permette di leggere tutti i messaggi presenti nella casella, ma anche di filtrare solo determinati messaggi, permettendone una facile e ordinata lettura;
  • Scrivi= Permette di scrivere un messaggio, di salvarlo come bozza, o di inviarlo direttamente al destinatario;
  • Cestino= visualizza tutti i messaggi che sono stati eliminati e ne permette il ripristino;
  • Agenda= visualizza l'ora e la data e permette di creare eventi personalizzati;
  • News= visualizza tutte le news dal mondo che ci interessano nella sezione "Rete Globale" e tutti gli aggiornamenti che riguardano gli utenti che conosciamo e con i quali mettiamo in condivisione delle risorse nella sezione "Mia Rete";
  • Maps= è possibile ricercare una località sfruttando il servizio "Google Maps";
  • Comune= permette di leggere tutte le informazioni utili ad un cittadino presenti su una pagina personalizzabile oppure permette di collegarsi direttamente al sito del Comune impostato dall'utente;
  • Servizi= pagina personalizzabile, nella quale si possono inserire i servizi che interessano all'utente, come ad esempio la prenotazione di certificati, in modo tale da evitare code, o la consultazione di informazioni direttamente online;
  • Trasporti= sezione in cui, specificando un percorso, si possono avere informazioni relative ai mezzi di trasporto come orari, stazioni e costi, inoltre è possibile prenotare direttamente online i biglietti;
  • Eventi= pagina personalizzabile, in cui vengono mostrati tutti gli eventi filtrati secondo i gusti e l'interesse dell'utente;
  • Locali= pagina personalizzabile, in cui vengono visualizzati i locali, suddivisi in categorie. L'utente può inoltre mostrare solo quei locali che ha già visitato, oppure che gli hanno consigliato, o quelli che offrono delle agevolazioni particolari;
  • Cinema= mostra la programmazione cinematografica presente nei cinema che l'utente frequenta e permette la prenotazione dei biglietti e la scelta dei posti a sedere;
  • Market= permette di effettuare la spesa online in qualsiasi centro commerciale o piattaforma marketplace che aderisce al servizio;
  • Scuola= sezione personalizzabile, nella quale sono presenti diversi servizi utili ad uno studente, quali biblioteche, servizi didattici e di segreteria ecc;
  • Lavoro= sezione personalizzabile, in cui è possibile gestire il lavoro direttamente online, archiviando documenti, contattando i colleghi o condividendo dei progetti ecc;
  • Hobby= sezione personalizzabile, in cui vengono visualizzate le informazioni relative agli interessi personali, eventi del tempo libero, o gli impegni sportivi dell'utente;
  • Amici= pagina dedicata alla condivisione di contenuti con altri utenti in puro stile social network;
  • Chat= permette la comunicazione con altre persone in una forma completamente multimediale, dalla semplice chat testuale alla videoconferenza;
  • Cerca nel Web= permette di cercare una risorsa nel Web;
  • Cerca in CityMail= permette di trovare una risorsa che l'utente possiede nella sua CityMail.
Il dizionario di Xmail è presente in forma interattiva QUI.

Marco Ruberto

La comunicazione nella città


Platone visse ed operò in un momento in cui si stava compiendo una rivoluzione culturale di portata epocale, consistente nel passaggio dall'arcaica cultura dell'oralità alla nascente cultura della scrittura.
La posizione del filosofo greco su questo mutamento è assai complessa; da una parte, Platone sembra condannare la scrittura, affermando che l'oralità è di gran lunga superiore, dall'altra, Platone sostiene che la scrittura è necessaria, e la difende, purchè questa sia perfetta.
Questa rivoluzione culturale è uguale e contraria, in un certo senso, a quella che si sta verificando in questa epoca, che assiste al tramonto della civiltà della scrittura stampata e dell'oralità a favore della nuova civiltà dell'informazione veicolata dai mezzi di comunicazione di massa, come cinema, televisione e,soprattutto, computer.
Ma come stiamo reagendo e come reagiremo a questa rivoluzione che sembrerà cambiare, in un futuro non molto remoto, le nostre abitudini di vita? Prendiamo come esempio il luogo dove viviamo la quasi totalità della nostra vita e in cui c'è la più alta concentrazione di persone: la città.
Non vogliamo rendere questo post un trattato sulle varie forme di comunicazione ma è bene citarne le più importanti: la comunicazione orale, la comunicazione attraverso apparecchi telefonici, INTERNET, televisione, giornali, radio, lettere, ecc ecc.
Con il passare degli anni e l'evolvere della tecnologia le forme di comunicazione sono migliorate sotto tanti aspetti, in primis la velocità ( basti pensare alle lettere, oggi rimpiazzate con le e-mail), il campo di azione, i costi ma l'elenco sarebbe troppo lungo.

La città, quindi, con l'avanzare delle forme di comunicazione sta per diventare una rete globale completa, dove tutti noi saremmo immersi nel flusso di informazioni in qualunque parte noi ci troviamo ed in qualunque condizione; essere aggiornati costantemente sulle condizioni traffico, meteo; effettuare TUTTI gli acquisti senza muoversi da casa, essere in contatto con altre persone sempre ed ovunque (anche in assenza di cellulari), ed altre azioni più o meno comuni non saranno più visioni utopistiche di un film di fantascienza anni '70 ma sarà la nostra realtà.

I vantaggi di questa rivoluzione sono miriadi, ma è bene puntualizzare uno svantaggio, o meglio, un rischio che si corre se non si tiene a bada questo fenomeno, e cioè la perdita del contatto diretto con le persone.

Questo fenomeno si sta già diffondendo ai giorni nostri con l'avvento delle chat, dei programmi di istant messagging o dei social network.

Di certo queste "innovazioni" sono molto utili ma è bene non abusarne ricordando che l'uomo per natura è un essere predisposto alle relazioni con altri esseri umani e non con uno schermo.

W3C


Il W3C (ovvero World Wide Web Consortium) è un'associazione nata nell'ottobre del 1994 con lo scopo di migliorare gli esistenti protocolli e linguaggio per il World Wide Web e di portarlo alla sua massima potenzialità sviluppando tecnologie che ne garantiscono l'interoperabilità (uno dei significati di questo termine prettamente informatico è la capacità di fornire con buon esito comunicazioni tra utenti finali in un ambito misto di differenti domini, reti, infrastrutture ed apparati).

La missione del W3C è quella di portare il web alle sue massime potenzialità , fornendo supporto alle tecnologie (specifiche, linee guida, applicazioni, e programmi di supporto), creando di fatto un punto d'incontro per informazioni, collaborazioni commerciali, ispirazione ed in generale per comprendere le potenzialità del web.

I principi e obiettivi del W3C possono essere riassunti in 7 punti:

1. Accesso universale: uno degli obiettivi primari del W3C è di rendere i benefici dell'universo delle informazioni accessibili tramite la rete disponibile a chiunque, studiando anche i modi per rendere quanto più agevole l'accesso al web da parte di persone diversamente abili.

2. Web Semantico: attualmente esistono diversi tipi di apparecchi che hanno la possibilità di accedere ad internet e non sempre risulta facile far dialogare questi diversi sistemi che utilizzano diversi linguaggi.Quindi bisogna creare un «comune linguaggio di comunicazione» (nello specifico protocollo di comunicazione e linguaggio in cui è scritto il file) tra server, PC ed altri dispositivi. Il W3C si occupa di aggiornare e creare queste specifiche.

3. Fiducia: poiché la maggior parte degli utenti pensa alla navigazione esclusivamente come visualizzazione dei contenuti e non all'interazione, uno dei progetti del W3C è quello di costruire un "Web di fiducia" e cioè un ambiente di collaborazione che offre confidenzialità al fine di accrescere la confidenza con il web e di responsabilizzare le persone che pubblicano contenuti nel web.

4. Interoperabilità: il W3C promuove l'interoperabilità (la capacità dell'hardware e del software di macchine diverse fornite da costruttori diversi di comunicare in maniera comprensibile) creando e promuovendo linguaggi e protocolli aperti (non proprietari) che consentano di diminuire la frammentazione del mercato avuta negli anni precedenti ( macchine che funzionavano solo con software proprietario, cioè prodotto dallo stesso costruttore).

5. Capacità evolutiva: il W3C si sforza di creare un web che possa evolversi in modo semplice in un web migliore, senza interrompere quanto già prodotto. I principi di semplicità, modularità, compatibilità ed estensibilità sono la guida per tutti i progetti del W3C.

6. Decentralizzazione: per evitare "intasamenti" nel sistema centrale quando l'attività subisce un incremento, nella creazione di servizi web è necessario di fatto limitare l'accentramento, per evitare problemi di congestione del traffico dati e per ridurre la vulnerabilità della struttura Internet.

7. Multimedia più cool!!: l'attività del W3C non desidera porre limitazioni alla creatività degli sviluppatori sviluppando nel web immagini ad alta definizione, audio ad alta qualità, video, effetti tridimensionali, animazioni, ecc. rendendo la navigazione meno noiosa e più "eccitante".

Nell'ambito del W3C sono stati proposti, discussi, definiti e ufficializzati oltre 50 standard industriali di vasta portata tra cui HTTP, URL, HTML, XML e linguaggi derivati, CSS, RDF, ecc.

Inoltre vengono sviluppati prodotti software open source e pubblicazioni liberamente scaricabili finalizzati alla promozione e al sostegno del World Wide Web.

Web 2.0 la nuova Rete

Con la sigla “Web 2.0” si intende tutto l’insieme di applicazioni online che permettono l’interazione tra sito-utente, ovvero la possibilità di fruizione delle informazioni offerte dalla rete, possiamo dire quindi che con questo termine indichiamo uno stato di evoluzione di Internet, che evidenzia come sia cambiato il web nel corso degli anni.

Questo nuovo modo di intendere la Rete, pone al centro:
- Contenuti
- Informazioni
- Interazione

Come ad esempio: Blog, Forum, Chat.
E sistemi come: Wikipedia, Youtube, Facebook, Gmail.

Il Web 2.0 è l’evoluzione del Web 1.0 diffuso negli anni ’90. Quest'ultimo fu concepito come modo per visualizzare domumenti ipertestuali statici, creati con l'uso del linguaggio HTML. Infatti era composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l’utente. Di cui fanno eccezione l’uso della e-mail e l’uso dei motori di ricerca.
Possiamo quindi dire che questo è il punto fondamentale che divide i vecchi siti dai nuovi servizi web.
Adesso vengono utilizzate tecnologie di programmazione particolari, che aumentano l’usabilità e creano pagine dinamiche, come:
  • AJAX
  • CSS
  • Web Services
  • XML
  • RSS

Attraverso l'utilizzo di questi linguaggi di scripting come Javascript, degli elementi dinamici e dei fogli di stile (CSS) per gli aspetti grafici, si possono creare delle vere e proprie "applicazioni web" che si discostano dal vecchio concetto di semplice ipertesto (Web 1.0) e che puntano a somigliare ad applicazioni tradizionali per computer.

Un importante innovazione del Web 2.0 è la gestione dei dati, che grazie all'interazione, ne permette la condivisione tra diverse piattaforme, sia hardware che software.
Tutto il web 2.0, dalle grandi aziende come Google e Yahoo, alle piccole come 30boxes (calendario online in AJAX), operano principalmente con i database.
Le applicazioni di questo nuovo mondo sono in continuo aggiornamento, infatti vengono continuamente rilasciate e riscritte su basi in continuo sviluppo (versioni Beta).

In fine possiamo dire che dal punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0, in quanto l'infrastruttura di rete continua ad essere costituita da TCP/ IP e HTTP e l'ipertesto rimane comunque il concetto base delle relazioni tra i contenuti.

Fabio Marino

GMail: Facilità ed efficienza nella stessa pagina

Gmail è un servizio di webmail gratuito che, oltre a fornire le caratteristiche tradizionali dei programmi email, integra la tecnologia di ricerca di Google e offre moltissimi servizi. Gmail ha un innovativo modo di leggere e monitorare i messaggi e offre 7 GB e oltre di spazio libero per l'archiviazione.
Cerchiamo di elencare ora i servizi principali:
  • Il servizio è gratuito;
  • E' possibile accedere utilizzando il protocollo HTTPS per maggiore sicurezza;
  • Non sono presenti popup invasivi e i messaggi pubblicitari sono limitati (clip Web);
  • Il potente sistema di ricerca permette di accedere rapidamente ai messaggi interessati;
  • I messaggi sono raggruppati per conversazioni: un messaggio e le sue risposte sono raggruppati per una consultazione più rapida;
  • E' possibile applicare dei filtri ai messaggi per eseguire in automatico determinate operazioni, come applicare automaticamente un'etichetta, archiviare, eliminare, contrassegnare come "Speciali", inoltrare i messaggi di posta o persino tenerli lontani da spam sulla base di una qualsiasi combinazione di parole chiave, mittente, destinatari e altro ancora;
  • E' possibile inoltrare i messaggi anche in modo automatico, impostando delle regole;
  • E' possibile evidenziare i messaggi che ci interessano maggiornamente assegnando una stellina, tali messaggi saranno presenti sotto la voce "Speciali";
  • E' possibile organizzare i messaggi in categorie, utilizzando il sistema delle etichette, personalizzabili anche per colore e utili soprattutto per mettere ordine alla casella di posta;
  • E' presente una chat che permette di parlare con altre persone direttamente dall'account, collegandosi alla rete Google Talk;
  • E' presente un risponditore automatico che invia una risposta automatica ai messaggi in arrivo;
  • La rubrica interna è in grado di importare i contatti dai maggiori software, quali Outlook, è possibile anche ordinare i contatti in gruppi e aggiungere le loro informazioni personali;
  • Sono presenti le scorciatoie da tastiera per accedere rapidamente ad una funzione;
  • Un potente filtro antispam redireziona automaticamente i messaggi indesiderati nella cartella apposita;
  • La posta può essere letta ed inviata anche con un client POP3/SMTP o IMAP;
  • Si può utilizzare GMail per inviare e ricevere la posta da altri indirizzi e-mail, ossia usare GMail come multi-account;
  • L'interfaccia è tradotta in varie lingue;
  • Possibilità di personalizzazione dell'interfaccia mediante temi;
  • La propria casella è dotata di antivirus.
Proviamo ora a fare una sorta di dizionario che descrive le voci presenti all'interno dell'interfaccia principale:
  • Gmail: è la pagina dedicata all'amministrazione della posta elettronica;
  • Calendar: una vera e propria agenda, in cui inserire gli impegni o delle note, con relativa descrizione, che può essere anche condivisa con altri utenti;
  • Documenti: in cui è possibile elaborare dei documenti di testo, delle presentazioni, dei fogli di calcolo o dei moduli. Si possono creare da zero direttamente online sfruttando l'editor WYSIWYG(What You See Is What You Get), importare dal computer o pubblicare sul sito/blog. Inoltre si possono invitare altri utenti a modificare e visualizzare i documenti, permettendo una collaborazione lavorativa tra diverse persone;
  • Foto: grazie al software gratuito "Picasa" si possono gestire le proprie foto direttamente online, oltre alla condivisione con altri utenti sono presenti altri servizi come l'assegnazione di nomi ai volti, strumenti di ritocco, assegnazione di diritti Creative Commons, posizionamento di un'immagine all'interno di una mappa ecc;
  • Reader: aggregatore di feed RSS (Really Simple Syndication), per visualizzare in un’unica pagina tutti i nuovi contenuti delle fonti preferite;
  • Web: il motore di ricerca di Google;
  • Altro: sono presenti ulteriori servizi che con il tempo tendono ad aumentare e migliorare: Immagini (permette di cercare un'immagine), Maps (il mondo completo a portata di mouse, permette la ricerca di una località, di un percorso, di un locale e molto altro), News (permette di leggere le notizie che più ci interessano), Video (ricerca dei video), Gruppi (è possibile creare un gruppo personalizzato in cui invitare altre persone, oppure partecipare a discussioni presenti in altri gruppi), Libri (una specie di biblioteca online, in cui è anche possibile consultare parzialmente alcuni libri), Blog (permette di effettuare una ricerca tra i blog), Traduttore (strumento che traduce un testo o un sito in diverse lingue), Sites (offre la possibilità di creare in pochi passaggi un sito internet), YouTube (il famoso portale di video).
  • Impostazioni: la sezione dedicata al settaggio delle impostazioni della propria casella di posta; è possibile modificare l'interfaccia, creare filtri, etichette, regole di inoltro ecc.
  • Versione precedente: permette di tornare alla versione di default di Gmail;
  • Guida: è il centro di assistenza di Gmail dove è possibile trovare la soluzione ad un problema o semplicemente cercare maggiori dettagli;
  • Esci: è il Logout, ossia la disconnessione dalla propria casella email;
  • Scrivi messaggio: permette, tramite un editor testuale, di comporre un messaggio e di inviarlo;
  • Posta in arrivo: consente di leggere tutti i messaggi presenti nella propria casella ed evidenzia in grassetto quelli che devono ancora essere letti;
  • Speciali: consente di leggere i messaggi segnati come speciali, ossia quei messaggi a cui l'utente ha assegnato tale proprietà di evidenziazione (indicata con una stellina);
  • Chat: è una sezione in cui è presente la cronologia chat, cioè la registrazione delle conversazioni effettuate dall'utente;
  • Posta inviata: elenco di tutti i messaggi inviati dall'utente;
  • Bozze: sono messaggi che non sono stati inviati e che, essendo solitamente incompleti, necessitano di una revisione da parte dell'utente;
  • Tutti i messaggi: è l'elenco completo di tutti i messaggi (inviati, ricevuti, bozze) presenti nella casella email;
  • Spam: è l'area in cui vanno a finire tutti quei messaggi considerati come posta "indesiderata", tipo le pubblicità;
  • Cestino: contiene tutti i messaggi eliminati dall'utente dalla cartella di posta in arrivo, è possibile inoltre eliminare i messaggi in modo definitivo, cancellandoli dal server;
  • Contatti: sezione dedicata alla gestione dei propri contatti, nella quale è possibile aggiungere descrizioni o creare gruppi di tutte le persone che vogliamo contattare;
  • box Chat: è possibile modificare il proprio stato (disponibile, occupato, invisibile), aggiungere o invitare un contatto, gestire altre opzioni relative alla chat;
  • box Etichette: visualizza come elenco tutte le etichette create e ne permette la modifica;
  • box Invita un amico: permette di inserire l'indirizzo email di un amico per consigliargli l'iscrizione a Gmail;
  • Campo di ricerca: è possibile inserire un testo e cercarlo sia all'interno della posta, sia nel Web; si possono modificare le opzioni e creare filtri per effettuare una ricerca specifica;
  • Fondo Pagina: sono presenti altre informazioni, come ad esempio lo spazio utilizzato o la data e l'indirizzo IP dell'ultimo accesso effettuato.
Il dizionario è presente anche in forma interattiva QUI.

Marco Ruberto

lunedì 23 marzo 2009

HTTP: protocollo dello strato di applicazione Web

L'Hyper Text Transfer Protocol (HTTP) è un protocollo di trasferimento di un ipertesto che viene usato per inviare e ricevere informazioni sul web. Le specifiche del protocollo sono gestite dal World Wide Web Consortium (W3C). Un protocollo definisce il formato e l'ordine dei messaggi scambiati tra due o più entità comunicanti, così come le azioni che hanno luogo a seguito della trasmissione e ricezione di un messaggio o di altri aventi. L'HTTP è un protocollo dello strato di applicazione, che è il primo della pila protocollare di Internet ed è responsabile del supporto delle applicazioni della rete. Queste applicazioni comprendono, oltre all'HTTP, l'SMPT (Simple Mail Transfer Protocol) che supporta la posta elettronica e l'FTP (File Transfer Protocol) che supporta il trasferimento dei file. L'HTTP definisce come i client Web (browser) richiedono le pagine dai server Web e come i server trasferiscono le pagine ai client. L'HTTP è detto protocollo senza stato (stateless), perchè non conserva le informazioni relative ai client: cioè le connessioni vengono generalmente chiuse una volta che una particolare richiesta è stata soddisfatta. Questo comportamento pone dei limiti e costringe ad usare dei metodi alternativi come ad esempio l'utilizzo dei cookie, utili ai server per identificare i client. I messaggi HTTP scambiati tra client e server sono di due tipi: messaggi di richiesta e di risposta. Un messaggio HTTP è scritto in testo ASCII normale. Per quanto riguarda una richiesta, il mesaggio è diviso in una linea di richiesta, delle linee di intestazione e un corpo dell'entità, mentre per una risposta l'unica differenza sta nel fatto che al posto della linea di richiesta vi è una linea di stato nella quale compare un codice, il cui significato indica il risultato della richiesta (es. il codice 404 indica che il documento richiesto non esiste sul server)
L'HTTP, oltre a trasferire oggetti appartenenti a pagine web, come HTML, immagini, applet JAVA ecc., è spesso usato per trasferire anche altri tipi di file: ad esempio XML, spesso adottato dalle banche, VoiceXML per la creazione di dialoghi interattivi tra una persona e un computer, WML (Wireless Markup Language) linguaggio simbolico di WAP.

Fonti: James F. Kurose , Keith W. Ross "Internet e Reti di Calcolatori" - http://it.wikipedia.org/wiki/Hyper_Text_Transfer_Protocol

Marco Ruberto

giovedì 19 marzo 2009

Corso IACS: Lezione 3 - (19/03/09)

Nella terza lezione del corso di Informatica Applicata alla Comunicazione Scritta il prof. Degli Antoni ha assegnato i nuovi compiti, che dovranno aggiungersi ai precedenti, ed essere stampati anche su carta. Questi riguardano ricerche relative a:
  • Web 2.0: un nuovo stato evolutivo del Web;
  • Comunicazione nella Città: per questo è stato consigliato di leggere un articolo a riguardo, presente sulla rivista Domus (http://www.domusweb.it);
  • W3C: consorzio che crea gli standard Web;
  • fare un dizionario di Gmail che spiega le voci presenti sull'interfaccia;
  • creare una ipotetica "Xmail della Città", cercando quindi di introdurre vari servizi utili alla comunicazione nella città e riprogettando la "gabbia", ossia il layout, di Gmail.
Degli Antoni ha ricordato inoltre di usufruire del servizio offerto da http://www.w3schools.com per studiare i vari argomenti a noi utili. Il fatto di imparare un minimo di tutti questi linguaggi costituisce uno dei metodi didattici più innovativi, perchè in questo modo uno studente affronta l'argomento a lezione sapendo già in anticipo i concetti fondamentali ed è anche maggiormente coinvolto.
Successivamente i tre dirigenti hanno chiesto di iscriversi al gruppo di Facebook e di effettuare una presentazione tramite il forum del DSY in modo tale da avere un elenco ordinato e completo di tutti i gruppi.
E' stato analizzato, poi, il sito http://omega-vector.webs.com del gruppo OmegaVector, questo per ricordare che ciascun gruppo deve creare un sito il cui contenuto sarà descritto in seguito.
Degli Antoni ha lasciato, infine, la parola al prof. Sadegh, il quale ha descritto le caratteristiche principali del protocollo HTTP: uno dei più importanti protocolli dello strato di applicazione.

mercoledì 18 marzo 2009

Welcome to AJAX

L'acronimo AJAX, che significa esattamente Asynchronous JavaScript And XML (JavaScript asincrono ed XML), è stato enunciato per la prima volta da Jesse Garrett, nel 18 Febbraio 2005, come titolo di un post all'interno del suo blog. Non si tratta di una nuova tecnologia né di un'invenzione bensì di un concetto utilizzato per sviluppare applicativi avanzati e particolari quali Gmail, Google Maps, ecc. Il concetto è in parte espresso nell'acronimo scelto, un utilizzo asincrono di Javascript che attraverso l'interfacciamento con XML, può permettere ad un client di richiamare informazioni lato server in modo veloce e trasparente. La tecnica AJAX utilizza una combinazione di:
  • HTML(XHTML), CSS;
  • DOM(Document Object Model), manipolato attraverso un linguaggio ECMAScript come Javascript o Jscript;
  • XMLHttpRequest, ossia l'oggetto per l'interscambio asincrono;
  • XML, HTML, JSON e altri tipi di formati usati per scambiare i dati.
Se parliamo di AJAX, oggi, parliamo di un oggetto specifico: XMLHttpRequest. A seconda del browser usato prende nomi differenti o viene richiamato in maniera differente. Nel caso di Internet Explorer, ad esempio, questo oggetto è restituito da un ActiveXObject mentre nei browsers alternativi più diffusi (Mozilla, Safari, FireFox, Netscape, Opera ed altri) XMLHttpRequest è supportato nativamente.
Questo oggetto permette di effettuare la richiesta di una risorsa (con HTTP) ad un server web in modo indipendente dal browser. Nella richiesta è possibile inviare informazioni, ove opportuno, sotto forma di variabili di tipo GET o di tipo POST in maniera simile all'invio dati di un form. La richiesta è asincrona, il che significa che non bisogna necessariamente attendere che sia stata ultimata per effettuare altre operazioni, stravolgendo sotto diversi punti di vista il flusso dati tipico di una pagina web. Generalmente infatti il flusso è racchiuso in due passaggi alla volta, richiesta dell'utente (link, form o refresh) e risposta da parte del server per poi passare, eventualmente, alla nuova richiesta da parte dell' utente.
L'inevitabile incomodo di questo ciclo è l'attesa che trascorre tra una richiesta dell' utente e la risposta del server. Con l'aggiunta di AJAX si perde questa linearità e mentre l'utente è all'interno della stessa pagina le richieste sul server possono essere numerose e completamente indipendenti.
Fonti: http://javascript.html.it/guide/lezione/2564/introduzione e http://it.wikipedia.org/wiki/AJAX .

Marco Ruberto

giovedì 12 marzo 2009

Corso IACS: Lezione 2 - (12/03/09)

Nella seconda lezione del Corso di Informatica Applicata alla Comunicazione Scritta il prof. Degli Antoni ha ripetuto i compiti principali da svolgere per ogni gruppo (nome, logo, slogan, biglietto da visita...) e ne ha aggiunto altri: la creazione di un account GMail, la registrazione sul DSY (forum degli studenti), la creazione di un sito Web (da effettuare in 2 settimane), la comprensione di alcuni concetti presenti sui due siti già citati nel post della prima lezione: http://eloquentjavascript.net e www.w3schools.com.
Degli Antoni ha, successivamente, evidenziato le potenzialità di un account GMail, dalla dimensione della casella di posta alla sua sicurezza, e quindi alla necessità di servirsene; riprendendo il concetto di Impresa Virtuale si è passati a descrivere cosa sia un "Progetto": è importante capire cosa sia un progetto, come idearlo, come progettarlo, come svilupparne il prototipo, come pubblicizzarlo, venderlo, utilizzarlo. Proprio prendendo come esempio Google, si è parlato di "Applicazioni Killer", cioè quelle applicazioni che sfruttano al massimo le risorse disponibili dal sistema, offrendo tantissimi servizi.
Per quanto riguarda la realizzazione di un sito web, è stato presentato un servizio online gratuito che funge da generatore di siti di facile utilizzo: http://www.webs.com. Un esempio è http://mkdesigners.webs.com, un sito realizzato da due ex-studentesse come progetto universitario.
Sono stati poi presentati i principali argomenti che verranno affrontati e che noi dovremo studiare servendoci ad esempio delle indicazioni precedentemente esposte. Si parlerà quindi di:
  • HTML: (HyperText Markup Language) è un linguaggio usato per descrivere la struttura dei documenti ipertestuali disponibili su Internet.
  • XHTML: (eXtensible HyperText Markup Language) è un linguaggio di marcatura che associa alcune proprietà dell'XML con le caratteristiche dell'HTML.
  • XML: (eXtensible Markup Language) è un metalinguaggio di markup, ovvero un linguaggio marcatore che definisce un meccanismo sintattico che consente di estendere o controllare il significato di altri linguaggi marcatori.
  • XSL: (Extensible Stylesheet Language) può essere visto come due linguaggi separati: l'XSLT e l'XSLFO.
  • XSL(T): (Extensible Stylesheet Language transformation) serve a trasformare un documento XML in altri formati come l'HTML, PDF, RTF o ancora XML.
  • CSS: (Cascading Style Sheets) viene usato per definire la rappresentazione di documenti HTML e XHTML.
  • JAVASCRIPT: è un linguaggio di scripting orientato agli oggetti comunemente usato nei siti web.
  • AJAX: (Asynchronous JavaScript and XML) è uno strumento di sviluppo per la realizzazione di applicazioni web interattive.
  • CLIENT-SERVER: sistema di rete.
  • WEB: (World Wide Web) servizio di Internet.
  • HTTP e HTTPS: (Hyper Text Transfer Protocol) protocollo di trasferimento di un ipertesto e HTTP-secure che garantisce la sicurezza attraverso la crittografia dei dati.
  • BROWSER: interprete del Web.
  • URL/URI/URN: identificatori risorse.
Infine vi è stata un'introduzione da parte del prof. Astaneh ad AJAX, mostrando i suoi vantaggi e le differenze tra una Classic Web Application ed una AJAX Web Application. Si è passati poi ad analizzare il rapporto tra client e server e la differenza tra il protocollo HTTP e HTTPS.

mercoledì 11 marzo 2009

JavaScript: Passato, Presente, Futuro



JavaScript è un potente linguaggio di scripting lato-client orientato agli oggetti più diffuso nel Web, in parole povere è un’esemplificazione di un linguaggio di programmazione che viene interpretato direttamente da un browser Web (e non dal web server) e implementato direttamente all’interno di un documento HTML.

Fu originariamente sviluppato da Brendan Eich della Netscape Communications con il nome di Mocha, successivamente di LiveScript e ancora in seguito il nome passò a JavaScript ma è importante precisare che JavaScript non è Java!!

JavaScript non ha nulla a che fare con Java. Quando Sun ha cominciato a promuovere Java come IL linguaggio del Web, Netscape E SUN hanno deciso di cambiare nome di LiveScript in JavaScript solo al fine di una trovata di marketing (che negli anni ha ingenerato solo confusione).
In realtà sono due linguaggi totalmente diversi, basati su principi diversi. Il primo è un linguaggio ad oggetti puro, che richiede di essere compilato in byte-code e successivamente interpretato da una JVM. Il secondo,come abbiamo visto, nasce come linguaggio di scripting per i browser della Netscape (ma è poi stato accolto anche da altri browser) ed è totalmente interpretato; se vogliamo trovare una sorta di legame tra i due potremmo dire che la sintassi di Javascript è molto simile a quella utilizzata in Java.

Quali sono le caratteristiche di JavaScript?
La caratteristica principale di JavaScript è, come abbiamo accennato, quella di essere un linguaggio interpretato. Il codice quindi non viene compilato bensì c'è un interprete (in JavaScript lato client esso è incluso nel browser che si sta utilizzando) che esegue riga per riga, a tempo di esecuzione, quanto trascritto nello script.
Un'altra caratteristica importante di JavaScript consiste nel suo essere un linguaggio debolmente tipizzato; quindi il tipo delle variabili può non essere assegnato in fase di dichiarazione e le variabili stesse vengono convertite in maniera automatica dall'interprete.
Un altro aspetto di maggior interesse è che in JavaScript lato client il codice JavaScript viene eseguito sul client, quindi il server non viene sollecitato. Ciò risulta essere un vantaggio in quanto con la presenza di script particolarmente complessi il server non verrebbe sovraccaricato. Di conseguenza però, nel caso di script che presentano una considerevole mole di dati, il tempo per lo scaricamento diventa eccessivo.

JavaScript presenta anche degli "svantaggi", o a dir meglio, limitazioni.
Essendo un linguaggio confinato all'interno del browser e ai compiti inerenti all'HTML, non dispone di alcune caratteristiche presenti negli altri linguaggi:
- non supporta funzioni grafiche, tranne quelle per generare codice HTML dinamico (con immagini, tabelle, frame, moduli, caratteri...) per la visualizzazione da parte del browser.
- per ragioni di sicurezza non permette la lettura o la scrittura di file.

Il futuro di JavaScript? Sicuramente legato all'HTML dinamico che permetterà la scrittura di pagine Web sempre piu' interattive che potranno interagire sempre maggiormente con l'utente.

Roberto Siepi

Web Browser

Il Browser (Navigatore in italiano) è un programma che consente la navigazione nel web, ovvero permette di visualizzare i contenuti di un sito, e quindi di interagire con testi, immagini e altre informazioni.

Il Browser è in grado di interpretare il codice HTML, che è il linguaggio usato per la programmazione della maggior parte delle pagine web del mondo.

Il primo browser fu sviluppto da Tim Berners-Lee nel 1990, e venne chiamato WorldWideWeb.



In seguito fu sviluppato Mosaic che raggiunse un'apprezzabile popolarità, seguito poi da Netscape Navigator, che crebbe in fretta e mise a punto alcune innovazioni tra cui JavaScript. Tali innovazioni, divennero così sofisticate che portarono ad una competizione promossa da Microsoft, inizialmente commerciale e successivamente di immagine.

Microsoft in seguito incluse, nel proprio sistema operativo, Internet Explorer, così da stroncare sul nascere la possibile concorrenza.
Netscape reagì rilasciando il proprio codice con una licenza Open Source.

Il browser più diffuso a livello mondiale è Internet Explorer, fornito gratuitamente con ogni sistema operativo Windows.
Il secondo browser per utilizzo è Mozilla, in particolare Firefox, anch'esso distribuito gratuitamente. Differentemente da Internet Explorer, i campi di utilizzo di Mozilla svariano sui diversi sitemi operativi, da Windows, alle varie distribuzioni di Linux, al Mac OS X.
Il terzo browser più usato nel mondo è Safari, distribuito dalla Apple assieme al sistema operativo Mac OS X. In più è stata da poco messa a disposizione una nuova versione compatibile con Windows.

Fabio Marino

La Forza di un'Impresa Virtuale


Nel 1993 il Business Week pubblicò l'articolo "The Virtual Corporation" (Byrne) nel quale si incominciava a definire il concetto di Impresa Virtuale come: "una rete temporanea di imprese che si aggrega rapidamente per affrontare opportunità di mercato che cambiano molto velocemente...le aziende si dividono i costi, mettono in comune abilità e entrano nel mercato globale con ogni partecipante che contribuisce al meglio delle sue possibilità". I vantaggi sono molti: il processo produttivo raggiunge altissimi livelli di qualità grazie alle diverse competenze cooperanti che si uniscono per specifiche opporunità di mercato e si sciolgono quando l'opportunità viene meno, lo sfruttamento totale della tecnologia che, grazie alle reti, permette alle aziende di lavorare insieme eliminando qualsiasi tipo di confine materiale e temporale, il senso di fiducia che si instaura tra i partners ecc.
Molte aziende di successo pensano appunto che un'organizzazione più flessibile costruita attorno ad alleanze e rapporti d'affari sia il modo migliore per rispondere velocemente e in maniera creativa a condizioni di mercato che cambiano costantemente. Un'azienda virtuale può essere definita come basata su network Interni, Stabili o Dinamici. Il Network Interno permette all'organizzazione di essere attenta al mercato senza necessariamente essere coinvolta in partnariati esterni. Il Network Stabile lavora con partner esterni al fine di mantenere flessibilità verso il mercato. Il Network Dinamico esiste soltanto in ambienti in continuo mutamento, in cui ogni azienda si concentra sulle competenze critiche ed introduce partner esterni tramite operazioni definite. In questo caso le relazioni sono più opportunistiche e basate sull'immediata convenienza, anzichè sulla fiducia a lungo termine, in modo tale da ottenere la massima risposta dal mercato.
Oltre a queste tre forme di azienda virtuale ne abbiamo una quarta, grazie anche ad Internet, definita appunto 'Impresa Web'. Quest'ultima, a differenza delle altre, rappresenta veramente un nuovo concetto grazie al grado e all'intensità di cooperazione tra i partners: essa comprende che il modo migliore per sviluppare nuovi servizi è di assicurare che la complessità della rete sia realizzata sin dall'inizio, cioè non solo bisogna costruire una rete, ma anche usarla per far leva sul mercato.

Marco Ruberto

Informatica Umanistica

L'Informatica Umanistica è una materia interdisciplinare che comprende tutto ciò che riguarda l'arte e le discipline umanistiche e tutto quello che si riferisce ai media informatici e agli elaboratori elettronici. Secondo la definizione:
" l'Informatica Umanistica è un campo di studio, ricerca, insegnamento e invenzioni che nasce dall'intersezione di discipline umanistiche e informatiche; è una disciplina metodologica e interdisciplinare. Comprende ricerca, analisi, sintesi e divulgazione della conoscenza attraverso i media informatici. L'informatica umanistica studia come i media digitali influiscono sulle discipline nelle quali sono utilizzati e come le disciplineumanistiche contribuiscano nella conoscenza dell'informatica."

L'informatico umanistico deve avere quindi conoscenze in entrambi i campi, ossia deve conoscere quelle materie di carattere storico, artistico, letterario, filosofico, sociale e quelle che riguardano il mondo digitale dei computer e di Internet. Nonostante l'accostamento di queste discipline così lontane tra loro sia quasi un ossimoro, si pensa che uno degli obbiettivi che si pone questa materia sia quello di fornire un modello o un nuovo approccio, mediante l'uso della tecnologia e dei media moderni, per affrontare i problemi degli studi umanistici.

Marco Ruberto

venerdì 6 marzo 2009

Biglietto da visita

giovedì 5 marzo 2009

Corso IACS: Lezione 1 - (05/03/09)

La prima lezione del corso di Informatica Applicata alla Comunicazione Scritta si è svolta in aula 200 dalle 10:30 alle 13:30 ed è stata presentata dai professori Giovanni Degli Antoni e Mohammad Sadegh Astaneh. Dopo una piccola discussione di carattere burocratico riguardante la scelta dell'orario più adatto e dell'aula in cui tenere il corso, è avvenuta la presentazione dei due professori. Successivamente il prof. Degli Antoni ha illustrato a grandi linee gli aspetti principali di questo corso con un intento didattico relativo a concetti, metodi e tecnologie. In particolare si è parlato di "Didattica Innovativa", cioè una nuova metodologia di studio che fa acquisire allo studente un'autonomia nel reperire le informazioni necessarie direttamente dal Web; infatti per il corso non si avrà una bibliografia materiale consigliata dai professori, ma solamente delle indicazioni relative a siti internet da cui poter imparare in modo interattivo ed intuitivo le varie nozioni. Due di questi sono: http://eloquentjavascript.net e www.w3schools.com. Il primo è un vero e proprio libro "Intelligente" relativo a Javascript, mentre il secondo è il sito ufficiale della W3 Schools, la scuola on-line creata dal W3C (consorzio che pone le regole per la standardizzazione del Web), mediante il quale è possibile apprendere attraverso esempi pratici e tutorials i principali linguaggi di progettazione e realizzazione di siti Web.
Ai fini dell'esame finale si dovranno effettuare inizialmente delle operazioni preliminari:
  • creazione di un gruppo formato da un max. di 3 persone;
  • nome del gruppo, logo, biglietto da visita, slogan, scelta del referente;
  • presentazione mediante CV dei componenti del gruppo;
  • creazione di un blog;
  • creazione di un contatto Facebook relativo al gruppo;
  • iscrizione al gruppo di Facebook: "Quelli di Degli Antoni e Astaneh";
Infine è stato chiesto di effettuare delle ricerche relative ai Browser, alle Imprese Virtuali e a Javascript ed inserirle nel Blog. Questo deve essere fatto con il fine di possedere già in anticipo delle competenze minime sugli argomenti che si affronteranno nelle lezioni successive, in modo tale da migliorare la comprensione e la memorizzazione di determinati concetti.

Presentazione

Questo Blog nasce come progetto universitario del corso di Informatica Applicata alla Comunicazione Scritta (UNIMI) aa.aa 08/09, tenuto dal Prof. Degli Antoni e dal Prof. Astaneh. Gli Autori di questo "giornale virtuale" sono tre studenti iscritti al Corso di Laurea in Comunicazione Digitale: Fabio Marino, Marco Ruberto, Roberto Siepi.