martedì 24 marzo 2009

La comunicazione nella città


Platone visse ed operò in un momento in cui si stava compiendo una rivoluzione culturale di portata epocale, consistente nel passaggio dall'arcaica cultura dell'oralità alla nascente cultura della scrittura.
La posizione del filosofo greco su questo mutamento è assai complessa; da una parte, Platone sembra condannare la scrittura, affermando che l'oralità è di gran lunga superiore, dall'altra, Platone sostiene che la scrittura è necessaria, e la difende, purchè questa sia perfetta.
Questa rivoluzione culturale è uguale e contraria, in un certo senso, a quella che si sta verificando in questa epoca, che assiste al tramonto della civiltà della scrittura stampata e dell'oralità a favore della nuova civiltà dell'informazione veicolata dai mezzi di comunicazione di massa, come cinema, televisione e,soprattutto, computer.
Ma come stiamo reagendo e come reagiremo a questa rivoluzione che sembrerà cambiare, in un futuro non molto remoto, le nostre abitudini di vita? Prendiamo come esempio il luogo dove viviamo la quasi totalità della nostra vita e in cui c'è la più alta concentrazione di persone: la città.
Non vogliamo rendere questo post un trattato sulle varie forme di comunicazione ma è bene citarne le più importanti: la comunicazione orale, la comunicazione attraverso apparecchi telefonici, INTERNET, televisione, giornali, radio, lettere, ecc ecc.
Con il passare degli anni e l'evolvere della tecnologia le forme di comunicazione sono migliorate sotto tanti aspetti, in primis la velocità ( basti pensare alle lettere, oggi rimpiazzate con le e-mail), il campo di azione, i costi ma l'elenco sarebbe troppo lungo.

La città, quindi, con l'avanzare delle forme di comunicazione sta per diventare una rete globale completa, dove tutti noi saremmo immersi nel flusso di informazioni in qualunque parte noi ci troviamo ed in qualunque condizione; essere aggiornati costantemente sulle condizioni traffico, meteo; effettuare TUTTI gli acquisti senza muoversi da casa, essere in contatto con altre persone sempre ed ovunque (anche in assenza di cellulari), ed altre azioni più o meno comuni non saranno più visioni utopistiche di un film di fantascienza anni '70 ma sarà la nostra realtà.

I vantaggi di questa rivoluzione sono miriadi, ma è bene puntualizzare uno svantaggio, o meglio, un rischio che si corre se non si tiene a bada questo fenomeno, e cioè la perdita del contatto diretto con le persone.

Questo fenomeno si sta già diffondendo ai giorni nostri con l'avvento delle chat, dei programmi di istant messagging o dei social network.

Di certo queste "innovazioni" sono molto utili ma è bene non abusarne ricordando che l'uomo per natura è un essere predisposto alle relazioni con altri esseri umani e non con uno schermo.

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